Mobilità inclusiva

GLI INVISIBILI ~ Chi sono costoro che si muovono sulle strade ››

Proporzioni e visibilità con una "normale" autovettura circolante.



MA CHI SONO QUESTI? Esistono degli esseri totalmente invisibili alla moltitudine circolante all’interno di oggetti metallici enormi, questa specie rara è totalmente invisibile, sono lenti, piccoli e non te li aspetteresti mai di trovarli sul tuo percorso, ma ci sono. Danno un pò fastidio in effetti.

Ma chi sono? È l’UTENZA DEBOLE, forse la più debole in assoluto, sono persone anziane o chi ha problemi di mobilità fisica che per spostarsi usano piccoli mezzi elettrici. Non vi nascondo che quando li vedo immersi nel traffico mi sale sù la pelle d’oca, sono totalmente indifesi su strade prive di infrastrutture dedicate, come ciclabili o marciapiedi continui.

Anche se queste carrozzine hanno in dotazione luci, specchietti e rifrangenti io sinceramente non li vedo appartenere alla normale carreggiata utilizzata dai mezzi a motore. Che ricordo sono Autobus, pullman, camioncini, furgoni e i tanti suv. Gli invisibili sono invisibili alle attuali utilitarie figuriamoci alle auto e mezzi con “taglie” più grandi. Sappiamo come le nostre città  sono colme di automobili, le strade utilizzate nei modi più creativi possibile con conseguenti manovre che lasciatemelo dire non permettono di includere nella scarsa attenzione prestata alla manovra stessa la considerazione a queste persone.

Proporzioni e visibilità con una “normale” autovettura circolante.

 

Infatti vedo spesso che gli automobilisti alla loro vista si comportano con sorpresa, o frenano bruscamente o cambiano direzione repentinamente. Questo semplicemente perchè non sono mezzi comunemente previsti, al contrario delle bici dove l’atteggiamento di sorpresa non esiste ed il sorpasso avviene senza decellerare e ne cambiare di direzione, ma qui apriamo un tema che al momento preferisco glissare subito.

Ma torniamo agli INVISIBILI, il rapporto in altezza e quindi visibilità rispetto ad un suv sono incredibilmente di non sicurezza, spariscono letteralmente alla vista, al contrario poi delle bici che solitamente hanno un “passo” spedito nella circolazione, loro invece sono estremamente lenti, due componenti micidiali per mantenerli in strada.

Una situazione quotidiana di pericolo nel traffico.

 

Cosa fare allora?

Personalmente restituirei un pò di democrazia agli spazi, agli spazi vitali concetto che è l’anima di questo blog, quindi restituire dignità e democrazia significa tracciare la città con marciapiedi lisci, ampi e continui cioè con gli scivoli connessi e mai interrotti, ricavare zone pedonali o ciclopedonali (promiscue) laddove coesistono criticità di spazi. Sarebbe l’unica soluzione dignitosa per queste persone ed evitargli così il pericoloso confronto con le automobili e l’INACCESSIBILITA’ QUASI TOTALE ai marciapiedi. Marciapiedi che spesso hanno larghezze improponibili e accessi impossibili, progettati senza tener minimamente conto della fruibilità pedonale ma frutto di una risultante della infrastruttura stradale automobilistica, dove la DIMENSIONE UMANA è stata accantonata per sempre.

 

Marciapiede/barriera, inaccessibile anche a chi non ha problemi di mobilità

 

Esempi di marciapiedi accessibili e con “guida” del pavimento anche per non vedenti.

 

Ma ovviamente per fare ciò si ha bisogno di un impegno pubblico economico, progettuale e infrastrutturale enorme nel fornire alla città di tracciati connessi e fluidi, che allo stato delle cose è praticamente impossibile.

Alla prossima lettura.

Fabio Mascio