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PARCHEGGIO DOVE? ~ Le città sono piene di parcheggi ma non c'è posto ››

Area urbana "occupata" da un parcheggio.



CAVOLO… MA NON C’È UN POSTO LIBERO!!!
Sappiamo (molti ancora non se ne accorgono) che le città sono sature di automobili, automobili che circolano per percorrere tratti che vanno dal punto A al punto B nella nostra quotidianità degli spostamenti, bene, in questo tragitto bisogna includere i tratti percorsi per cercare parcheggio. In una condizione di saturazione urbana trovare posto o un ampio parcheggio e gratis rimane complicato, quindi solitamente nei pressi del punto B si percorrono altre distanze che si sommano a quella prefissata, e poi diciamoci la verità, nei pressi del punto B (la vostra momentanea destinazione) c’è sempre un parcheggio a breve distanza, 200/500 MT DA FARE A PIEDI?
E che problema c’è? Perchè cercare posto proprio sul punto B? Ci sfugge ormai il fatto che abbiamo viaggiato sostanzialmente in totale comodità partendo dal punto A protetti dalle intemperie, nel comfort e in totale autonomia, non è già abbastanza? Magari cambiare un pò le nostre abitudini aiuta da subito ad evitare la congestione da traffico.

In effetti i parcheggi gratuiti attraggono più automobilisti, che evitano i parcheggi a pagamento girando più a lungo incoraggiando ancor di più l’uso dell’auto come soluzione di mobilità urbana. Molti pensano che per snellire il traffico o “svuotare” di più la città dalle auto è necessario costruire ulteriori parcheggi, non sapendo prima di tutto che il traffico è come un liquido, appena trova un nuovo sbocco lo riempie subito, si tratta semplicemente di un defluire e non di una riduzione, infatti il traffico urbano è paragonabile ad un fluido continuo in pressione che circola all’interno di una rete di tubi, ed è solo costretto dagli spazi che gli vengono forniti, non è come una corda che ha un inizio ed una fine, immaginando di creare una “sacca” per farla piu corta.
Più parcheggi fai e più incoraggi l’uso dell’auto con l’effetto contrario alla riduzione ma bensì ad un aumento del numero di auto circolati in una condizione che abbiamo descritto già come SATURA.
Per parcheggiare un’auto occorrono circa 5 x 2,5 metri di spazio, più quello per fare manovra in entrata e in uscita dal parcheggio, questo spazio va moltiplicato per tutte le volte che usiamo l’auto quotidianamente per spesa, lavoro, divertimento… etc insomma dove ogni volta dobbiamo lasciare l’auto abbiamo bisogno di spazio urbano, sottratto alla vita pubblica.

 

Amsterdam negli anni 70, iper-congestionata – Vasto oggi.

 

La saturazione delle città però è la conseguenza di una non pianificazione urbana che tiene conto dei “numeri” che si muovono all’interno di essa, flussi dovuti alla dislocazione “casuale” di servizi, scuole, commercio, svago, periferie etc… Flussi che sono alla fine mezzi, quindi mezzi privati / trasporto pubblico / bici / pedoni. Tutta questa massa critica non è mai stata nemmeno presa in considerazione dai piani urbanistici (a vedere le città che ci ritroviamo specie nel centro ed il sud Italia), vale a dire che la quantità di massa cementizia in rapporto alla sua dislocazione/lottizzazione provoca un “naturale” intasamento della città stessa.

Traffico alla ricerca di un parcheggio. Area urbana.

 

La “formula magica” è sempre la stessa, bloccare questo modello e invertire il senso di marcia ovvero convertire le attuali città (anche quelle con evidenti problemi urbanistici e di spazi) a modelli di trasporto che favoriscono l’uso dei mezzi pubblici con corsie dedicate per le maggiori direttrici, piste ciclabili, sensi unici e marciapiedi lisci e ampi connessi con scivoli. Cioè dare la possibilità di spostarsi con mezzi alternativi all’auto. Vale per tutta l’infrastruttura e mezzi alternativi all’auto, in modo che quando esci di casa hai la possibilita di prendere qualsiasi altro mezzo alternativo all’auto. Mi pare sensato!

Manchester da qualche anno sta investendo in modo impressionante sul trasporto integrato attraverso il piano Greater Manchester 2040. Una combinazione di infrastrutture tra ciclabili, rotaia di vari livelli, bus, strade in modo da connettere tutta la città, la periferia e l’extraurbano. la parola d’ordine è intermodalità. Questo è un incrocio copiato e incollato direttamente dal modello olandese.

Manchester

 

Interessante soluzione di senso unico e corsia Bus libera dal traffico e linea di parcheggi garantiti. Fonte La Stampa

 

Esempio di pavimentazione accessibile.

 

Questa spinta deve arrivare dalla politica, pian piano è possibile invertire il senso di marcia con cui ci muoviamo oggi con progetti adhoc ed ovviamente anche dalla cosiddetta società civile, attraverso proposte e progetti. Perchè ad esempio non si destina una parte del ricavato dei parcheggi a pagamento per migliorare la viabilità in questo senso? Vale anche per le tasse sugli immobili visto che sono cosi ingombranti nel loro concepimento e costruzione? Le soluzioni per recuperare fondi sarebbero tante oltre al fatto che i fondi europei sono sempre accessibili dal momento in cui si ha una idea di mobilità sostenibile e si presentano progetti impattanti in questo senso. La politica invece pare arresa a se stessa, inerme, fà spalluccia, gode dello stesso immobilismo che ha generato sulle strade. Immobili nel progettare, decidere, spostarsi… immobili tra gli immobili.