Scopriamo una affascinante stazione urbana dei treni a Copenhagen, il nodo di Flintholm Station che combina la linea Metro M2 con i treni Regionali S, la stazione BUS, una stazione del Bike Sharing ed anche la stazione Taxi, è pressochè inutile ricordare che la rete ciclabile urbana serve la stazione. Davvero un luogo di eccellenza della intermodalità.
Di questi nodi altamente intermodali il nord Europa è pieno, l’Olanda ne ha tantissimi sparsi nelle aree urbane ed extraurbane, ma Flintholm Station è davvero affascinante, in quanto incrocia letteralmente i treni su due piani entrambi visibili offrendo una scenografia degna di una ballo di valzer dei treni.
Ma oltre all’aspetto scenografico, lo stesso incrocio è indice di intermodalità ed efficienza del trasporto pubblico, perchè si condensa in una unica stazione più stazioni e quindi più esigenze dei passeggeri, semplificando il tragitto e la scelta negli spostamenti che si fanno dal punto A al punto B. Nel mezzo di solito ci sono tappe spezzettate e che non coincidono rendendo difficoltoso il tragitto. Queste soluzioni condensate sono molto razionali e funzionali. Lo sviluppo della pianificazione urbana del trasporto pubblico deve essere orientato in queste forme progettuali, con il risultato certo dell’abbattimento dell’uso dell’auto e di conseguenza in una minore congestione ed una maggiore vivibilità delle città, dovuto dalla massa critica dei commuters in entrata dalle aree esterne urbane ed extraurbane, ma anche dall’utenza più variegata che si sposta in città evitando in questo modo l’uso dell’auto.
I treni della Metro M2 sono a controllo remoto, quindi senza pilota e arrivano al piano superiore dove è possibile anche imbarcare le bici, mente al piano terra arrivano i treni regionali S che collegano aree extra urbane.
Nello specifico il treno S-Tog è meraviglioso, ridisegnato rispetto ai vecchi treni con una carrozza dalla forma trapezoidale stondata, quindi più larga alla base in grado di ospitare meglio le bici, la carrozza dedicata infatti sembra abbia letteralmente una sorta di pista ciclabile interna con il simbolo stile ciclabile di Copenhagen, ha le rastrelliere lungo un lato con sedili a scomparsa, quindi le bici hanno tutto lo spazio necessario nello stallo ed hanno lo spazio per la manovra di sgancio ed uscita.
Con il treno S-Tog rimane davvero comodo uscire di casa in bici pur abitando lontano dalla città. È un treno che spesso non ha problemi di capienza, ha una alta frequenza di passaggio per raggiungere così direttamente il centro della città attraverso un nodo intermodale per poi muoversi liberamente sulla rete ciclabile danese. Sulla mobilità sostenibile è questo il modello (piuttosto classico) da seguire e ormai consolidato nella sua efficienza come alto indice modale.
Ma torniamo al nodo ferroviario, l’architettura è progettata dallo studio KHR Architecture con una tettoia protettiva fatta di trasparenze che sfrutta la luce naturale, esternamente vi è un ampio parcheggio bici, la stazione dei BUS che vanno nelle varie direzioni della città, è visibile nella foto dall’alto anche un piccolo parcheggio auto, che denota l’efficienza di questi nodi in quanto l’uso dell’auto può passare davvero in secondo piano, se si pensa alla densità dei passeggeri che quotidianamente frequenta questa stazione, è la prova visibile che sostiene il discorso appena fatto. È proprio attraverso questi nodi intermodali che è possibile spostarsi con i mezzi pubblici integrati più bici… l’intermodalità è servita.
L’idea è di unire più stazioni in una sola, aumentando la capacità funzionale per i passeggeri è quindi un’idea straordinaria e molto razionale.
La rete ciclabile mono direzionale in sede protetta, che passa davanti la stazione è presente nell’area urbana ed extraurbana, svolge un ruolo importante per l’intermodalità di questi nodi, mette cioè in sicurezza il trasporto su bici per chi utilizza il treno o il bus, anche in aree di periferia dove le velocità dei veicoli sulle strade è maggiore. Quindi un elemento fondamentale che si aggiunge al sistema intermodale.
Nella foto sottostante si riporta un confronto tra l’utenza automobilistica e quella ciclistica. Come descritto in precedenza l’auto sembra davvero poco utilizzata, si possono contare poco più di 40 posti auto a fronte della massa di bici parcheggiate lungo tutta la stazione. Questo confronto fotografico è utile a fissare il modello di sviluppo della mobilità.
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La rete dei nodi del trasporto pubblico se raggiungibile in 20 minuti in bici crea un tessuto territoriale extraurbano fruibile e connesso. Si tratta della semplice pianificazione urbana/territoriale attraverso la sinergia tra bici e trasporto pubblico. Fonte: Roland Kager / Studio Bereikbaar