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LA BICI NON È GREEN ~ Pensi che usare la bici in città sia green? Ma provaci ››

Ph: Yannic Laderach via Unsplash

La bici non è greennon è sostenibile e non fa bene alle città. Punto. Mettetevelo bene in testa, fino ad ora avete preso uno svarione, siete caduti in un grosso equivoco!
Includo da qui in avanti nel termine GREEN tutti i concetti di ecologia, sostenibilità, città migliori, zero traffico e bla bla bla…

Equivoco che il MAINSTREAM somministra quotidianamente sulla soluzione GREEN delle città, infatti nella comunicazione generalista su come migliorare le nostre città si fa SOLO riferimento all’uso della bici. Un esempio arriva dai telegiornali che all’innalzarsi delle polveri sottili in periodi in cui non piove più, scattano gli allarmi SMOG. Cosa visualizzano tanti TG e le pagine dei quotidiani cartacei e online? MAGICAMENTE APPARE UNA BELLA BICI NELLA NEWS COVER! Cavolo ma possibile? Vi ricordate di questo mezzo solo nelle emergenze? E cosa dovrebbe risolvere l’uso della sola bici?

Alcune cover news su emergenza smog. La bici domina.

 

Così tutta la comunicazione risolutiva alla causa GREEN CITY è aggrappata alla BICI come una cozza allo scoglio… delirante a mio avviso.
– Hey la bici è green
– Usa la bici e migliora la città
– Prendi la bici e non avrai il traffico
– Il traffico sei tu prendi la bici
– La bici è sostenibile
– La bici è comoda
e tanti altri BLA BLA BLA in questa direzione, ok?
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Tutta la rappresentazione iconografica della GREEN CITY è bici, bici e poi bici.

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Tutto vero si, ma manca un elemento in questa comunicazione, probabilmente quello più importante e che vedremo dopo.
 
Ma se io dò ascolto al MAINSTREAM che faccio… dico ok da oggi niente auto, prendo la bici perché voglio contribuire, voglio essere GREEN in tutto il mio spostamento quotidiano! Cavolo fighissimo… non mi rimane altro che immettermi nel traffico condividendo lo stesso spazio con le auto, eh beh dai è un po’ pericoloso ma ce la posso fare… però ho bisogno almeno di un casco ed una pettorina fluò per proteggermi ed essere visibile agli automobilisti, poi sono su strada devo adempire al CDS (Codice della Strada), quindi, attraversamenti, intersezioni, svolte etc etc le devo fare secondo CDS nella speranza che gli automobilisti sopportino un mezzo lento e microscopico in strada. Chiedo sicurezza… SICUREZZA, SICUREZZAAA, RISPETTA IL CICLISTA INCIVILE!! Ok ok vado… vado lo stesso, anche se condivido la stessa strada, ci sono conflitti a mio sfavore, “me posso fà male… ma sò GREEN“! Oppure diventare un piccolo 👉🏻 Cycle Gaz
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La condivisione dello stesso spazio con le auto, una condizione impossibile! Facciamocene una ragione.

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Immaginiamo che la condizione del nuovo ciclista urbano diventa MOLTO PIU PERICOLOSA rispetto a quando andava in auto. Domanda, quanti farebbero questo “salto di qualità” ascoltando i consigli del MAINSTREAM? In quanti trasformeranno le nostre strade in strade piene di bici e non di auto? Credo davvero pochi.

La convivenza e la condivisione dello stesso spazio tra due categorie mezzi di trasporto completamente differenti NON È “NATURALE”, a mio avviso è impossibile, anche nella migliore delle ipotesi di massimo rispetto da entrambe le parti, basterebbe una distrazione o un evento occasionale che comunque comprometterebbe la sicurezza del solo ciclista(nella maggior parte dei casi) essendo il ciclista l’utenza debole. Benvengano le campagne sulla sicurezza stradale e tutto lo sforzo fatto dal MAINSTREM in questo senso, ma è una questione irrisolvibile in quanto si parla di una condizione di totale INCOMPATIBILITA’ di convivenza.

Saremmo quindi sempre una minoranza a condividere via CDS lo stesso spazio, sempre quella minoranza fastidiosa, lenta che… ma vai in macchina imbecille!!!
A questo punto il MAINSTREAM si prende cura di questa riserva umana utilizzando la leva della sicurezza in strada, e ti dice, guarda se prendi la bici ok la tua città migliora, ma cosi “addò caxxo vai” senza un casco? Quindi proposta di legge casco obbligatorio e una pettorina fluò? E la targa? Se fai un incidente chi ti rintraccia? E l’assicurazione? Che fai vai senza polizza in giro? Ed altre leggi per normare sti poveri disgraziati che volevano solo spostarsi in bici.
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È lui… sfigatissimo! Il normo ciclista urbano.

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La lista degli adempimenti in Italia potrebbe crescere a dismisura basta prendere un politico e sottoporgli la tematica. Tirerebbe fuori mille norme a cui attenersi.
NO COSI LA CITTÅ NON DIVENTA GREEN. Quando diventa invece GREEN?
Riprendiamo dal punto sospeso in precedenza, quando sto benedetto MAINSTREAM inizia ad associare l’uso della bici alle ciclabili, in separata sede da automobili e pedoni, e connesse.
Dovrebbe quindi utilizzare un’altra iconografia, quella delle ciclabili e dire:
– Con le ciclabili la tua città diventa sostenibile
– Puoi andare in sicurezza
– Puoi muoverti velocemente
– Eviti di usare l’auto
– Sviluppa l’economia
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Iconografia infrastrutture ciclabili. (Esempio indicativo)

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A questo punto le persone anche le più ostinate saranno invogliate ad usare una bici evitando il traffico, senza conflitti con le auto ed uscendo di casa senza caschi, pettorine, targhe, assicurazioni e tutta la cianfrusaglia normativa richiesta nella condizione odierna, ma come normali cittadini che devono spostarsi.

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Ciclabili in separata sede, senza conflitti, in sicurezza ed utilizzo per tutti, scettici e pigri inclusi.

Un normalissimo padre che accompagna il figlio a scuola senza casco, pettorina, targa, assicurazione e bla bla bla

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Giornali, editori, telegiornali e la narrativa tutta sull’uso della bici in città non dovrebbe parlare solo di bici ma molto di infrastrutture connesse e rappresentarle in modo incisivo in tutta la comunicazione.
Uscire fuori da questo “naturale” equivoco direi è un salto culturale che bisogna fare in una nazione che tende più alla costrizione normativa a discapito della vera esigenza realizzativa infrastrutturale.